Processo «Krimisa» sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei Comuni nei dintorni di Malpensa: assolti i cinque imputati. Il reato commesso pochi mesi prima dell’entrata in vigore della legge sul voto di scambio nell’aprile 2014
«Il fatto non sussiste». Con questa formula sono stati assolti cinque imputati a processo a Milano per voto di scambio tra cui anche l’ex sindaco Danilo Rivolta, già primo cittadino di Lonate Pozzolo, nel Varesotto, e l’ex coordinatore lombardo dei Cristiano Democratici Peppino Falvo, a processo con rito abbreviato per un capitolo dell’indagine «Krimisa» che voleva far luce sulle elezioni di otto anni fa e le infiltrazioni della criminalità organizzata nei Comuni nei dintorni di Malpensa.
L’articolo 416 ter
Il colpo di scena nel processo arriva con un’assoluzione che si legge fra le pieghe della legge, per via dell’entrata in vigore, il 18 aprile 2014 del reato previsto dall’articolo «416 ter» (la modifica di legge relativa al voto di scambio) mentre la promessa di voti da parte dei soggetti coinvolti risalirebbe a febbraio-marzo dello stesso anno, pochi mesi prima delle elezioni che si tennero il 25 maggio, che decretarono la vittoria dello stesso Danilo Rivolta. Il giudice ha assolto pure l’imprenditore Salvatore De Novara, coimputato con la figlia Francesca, ai tempi assessore di Lonate Pozzolo e Cataldo Casoppero. Quest’ultimo era stato condannato, invece, dal Tribunale di Busto Arsizio a 14 anni, perché ritenuto affiliato alla «locale» Legnano-Lonate Pozzolo smantellata dal filone principale dell’inchiesta della Dda milanese. Rivolta in cambio avrebbe nominato come assessore alla Cultura Francesca Federica De Novara, anche nipote di Alfonso Murano, ucciso nel 2006 con sei colpi di pistola mentre era al vertice della “locale” di Lonate Pozzolo, e moglie di Cataldo Malena ritenuto «luogotenente» di Emanuele De Castro, presunto capo del clan.
L’avvocato di Rivolta
Il pubblico ministero Alessandra Cerreti aveva chiesto le condanne in quanto, secondo la sua ricostruzione, Falvo sarebbe stato un «intermediario» tra Salvatore De Novara e l’ex sindaco, in modo da consentirgli di vincere le elezioni del maggio 2014 «con il 45 per cento dei voti, di cui 300 provenienti dalle famiglie calabresi». Per l’avvocato Jacopo Pensa, difensore di Rivolta «non si capisce quale sia lo spunto investigativo che ha indotto la Procura a mettere in piedi questa accusa. Non c’era uno straccio di prova. Comunque, da quello che emerge dal dispositivo, il giudice ha collocato i fatti nel tempo in cui la nuova legge non era ancora in vigore».
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta
cliccare qui.
28 febbraio 2022 (modifica il 28 febbraio 2022 | 20:12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/22_febbraio_28/danilo-rivolta-assolto-l-ex-sindaco-lonate-pozzolo-dall-accusa-voto-scambio-perche-non-c-era-legge-b9b87890-98c1-11ec-899b-30de360aaa79.shtml